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BIBLIOTECA SALVATORE MITIDIERI
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Nato da famiglia nobiliare a Laino Borgo il 25 dicembre del 1560, entrò a far parte della Compagnia di Gesù a 18 anni a Napoli.
Novizio a 17 anni, fu mandato Missionario prima a Macao, dove completò gli studi teologici e poi, dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1585, in Giappone nell'isola di Firando, oggi Hirado, dove fu accolto con benevolenza da molti cristiani presenti.
Poiché incontrò molte difficoltà all'inizio della sua missione per la scarsa conoscenza del linguaggio, si applicò quindi allo studio della lingua del luogo, che imparò perfettamente tanto da tradurre numerosi testi e comporre opere, assimilando costumi degli abitanti del luogo tanto da sembrare uno di loro.
Di vita molto severa, spesso digiunava e abitava in una grotta dormendo su una stuoia posta sul pavimento, prodigandosi per i poveri e gli infermi.
Nel 1612 a seguito di una violenta persecuzione fu costretto a rifugiarsi a Nagasaki, dove continuò la sua opera missionaria fino a che il principe Muro non lo scacciò distruggendogli anche la Chiesa, appena fondata.
Trasferitosi per ordine dei suoi superiori nelle terre di Arima, si spostava di notte per fuggire dai persecutori.
Durante questo periodo, dopo otto anni di patimenti, di ritorno da una missione fu riconosciuto da un servo dell'Imperatore e fu imprigionato a Ximabara (Shimabara) per undici mesi; gli fu proposto di evitare la condanna se si fosse allontanato dal Giappone, ma il Gesuita rifiutò.
Fu condannato al rogo il 1° novembre 1622 all'età di 63 anni insieme a Dionysius Fukushima e Petrus Onizuki e la guida Clemente Kyuemon, suoi seguaci.
Si avviò al patibolo cantando, rivolse ai suoi compagni parole di incoraggiamento e fede per rincuorarli e, avvolto dalle fiamme, spirò.
Il 7 maggio 1867 fu beatificato da papa Pio IX.
La festività liturgica si celebra il 4 febbraio assieme agli altri martiri della Compagnia di Gesù.
Fu autore di molte opere tra le quali una Apologia della fede cristiana contro le calunnie dei nobili e le Lettere.